LA STORIA

OCRIM è stata fondata nel 1945 dal Cavaliere del Lavoro Guido Grassi con il preziosissimo contributo di suo fratello Ettore e suo cugino Luigi Grassi, esperto mugnaio.

Nata come un’officina con non più di 25 dipendenti, in pochi anni è diventata una delle aziende più importanti e conosciute nel settore molitorio, espandendosi in tutti i continenti, grazie anche alla fondamentale e importante competenza tecnica, nonché a una profonda conoscenza delle culture e dei bisogni dei vari Paesi e mercati.

Oggi, Ocrim vanta due sedi nella città di Cremona (Lombardia, Italia): la sede storica di via Massarotti, in cui sono presenti uffici tecnici, commerciali, amministrativi, direzionali e alcuni reparti produttivi; la sede avveniristica del porto canale, in cui sono presenti dipartimenti logistici e reparti dedicati alla produzione.

Reparti in linea col concetto di filiera industriale, grazie all’internalizzazione di tutte le lavorazioni, che garantisce un prodotto Italian Made tracciato, controllato e certificato. Il suo Know-how, strettamente legato al concetto Italian Made, infatti, ha reso l’azienda un punto di riferimento sia per il settore molitorio, che per l’industria agro-alimentare mondiale.

Nato negli anni 50 da un’idea pionieristica, il molino SUPERIOR è rimasto l’icona indiscussa, per almeno 20 anni, di un’ingegneria all’avanguardia che ha contribuito costruttivamente allo sviluppo industriale di Ocrim, facendo echeggiare il nome dell’azienda in tutto il mondo, partendo dal Centro e Sud America. Un molino per la macinazione di solo grano – compatto e “intelligente” – e dotato di diverse capacità, che variavano in base alle richieste del cliente. Prevedeva buratti al piano terra e laminatoi al piano superiore.
Il Superior veniva assemblato e collaudato in officina. Veniva poi in parte smontato per poter essere spedito e, una volta arrivato a destinazione, si ricomponeva.
In breve termpo, era pronto all’utilizzo, abbattendo quelle che al tempo risultavano essere le complessità legate al trasporto e al montaggio in loco.

Emblematica è rimasta l’immagine del molino SUPERIOR, esposto nel 1948 in Piazza Marconi in occasione della Fiera di Cremona, lasciando tutti a bocca aperta. Il grande successo del molino compatto – appena raccontato – non poteva che portare a una sua evoluzione qualche tempo dopo. Questa evoluzione porta il nome di MCA – unità compatta di macinazione – e il suo successo è stato immediato. Sul finire degli anni 80 le esigenze del mercato molitorio, dal punto di vista agroindustriale, diventano numerose e più definite.
Esigenze espresse, allora, soprattutto dai Paesi in via di sviluppo, come Nord Africa ed Europa dell’Est. L’MCA, in quel momento storico, è stato uno strumento fondamentale per i piccoli e novizi imprenditori affinché diventassero successivamente grandi ed esperti mugnai.
L’MCA era un molino costituito da quattro moduli, ognuno dei quali assimilabile a un container da 40’, dotati di apparecchiature premontate.

Oltre alla linea di pulitura e macinazione, a monte c’erano le celle di bagnatura e stoccaggio della materia prima, mentre a valle erano previste le celle per lo stoccaggio delle farine e relativo insacco.
Un molino vero e proprio, ma col vantaggio di limitare i tempi di montaggio in cantiere alla sola connessione dei quattro moduli e al conseguente collegamento alle celle di stoccaggio del grano e dei prodotti finiti. “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”, sosteneva Henry Ford agli inizi del 900. È con questa stessa convinzione che riteniamo che una simile Opera – MCA – non potesse rimanere contestualizzata negli anni 80/90. E oggi, questa stessa Opera ve la proponiamo attraverso un innovativo e rivoluzionario concetto di imprenditoria molitoria.

IL LOGO

Ocrim all’inizio degli anni 50 risultava già essere un punto di riferimento per il settore molitorio. Un interlocutore presente, affidabile e col quale instaurare rapporti duraturi e basati sulla stima, sulla fiducia e sulla familiarità. Una familiarità raccontata con espressione ed eleganza dal logo di Ocrim di quegli anni. Un logo in stile corsivo e dal colore nero, sintesi di dinamicità e vigore.
Proprio in quegli anni, il grande e immediato successo del molino SUPERIOR ha fatto sì che Ocrim decidesse di dedicargli immediatamente un logo. Un’icona che lo rappresentasse ovunque nel mondo. Un’unica parola, SUPERIOR, scritta in corsivo, senza riferimenti a Ocrim, ma assimilabile all’azienda grazie allo stile e al colore del logo.
Negli anni 80 nasce l’unità di macinazione MCA. Una struttura che, come concetto, è assimilabile al SUPERIOR, ma da un punto di vista ingegneristico è più complessa e risulta essere una vera novità per tutto il settore.

Il logo studiato e scelto per l’MCA ha uno stile completamente diverso rispetto a quello del SUPERIOR: compatto, con uno spessore più importante e in maiuscolo. Nella linea e nello stile, segue l’evoluzione del logo Ocrim di quegli anni, sintetizzando il concetto di sviluppo ingegneristico imprescindibile da quello stilistico e iconografico aziendale, attraverso il quale viene raccontato.
In quegli anni Ocrim ha iniziato una rivisitazione della propria immagine. Il logo aziendale, nero come il precedente, prende il colore rosso, simbolo della città di Cremona. L’azienda quindi, anche per il logo dell’MCA, sceglie di utilizzare il colore rosso.

“Il citazionismo è la cifra espressiva del postmodernismo”, hanno sostenuto – e sostengono – molti artisti, filosofi e imprenditori del nostro tempo. L’era postmoderna ha l’abilità e il potere di “ri-abilitare” il passato, ricostruendolo con i mezzi, le competenze e la tecnologia odierna. Non si tratta di un ritorno al passato, poiché è il passato che torna in una forma impensabile e folgorante. Il successo del Superior negli anni 50/60 non poteva rimanere solo un ricordo o un esempio.
Ocrim è stato pioniere di un’idea innovativa al tempo e torna ad esserlo oggi con un’idea rivoluzionaria che si basa su un’eccellenza del passato. In questo clima post-moderno, quindi, il Superior è “ri-nato”. È tornato sottoforma di S racchiusa e completamente assimilata dalla forma geometrica simmetricamente perfetta per eccellenza.
Il Superior è tornato “al cubo”.